STEP #28 - LA SINTESI FINALE
Attraverso questo blog si è potuto sviscerare tutto quello che riguardo un oggetto molto noto ma poco usuale: il prisma.
Nel gennaio 1672 per la prima volta viene scritta il nome ( step 1) Prisma, esso compare in una lettera inviata da Isaac Newton (step 9) a Henry Oldenburg, segretario di un'istituzione scientifica fondata di recente da un gruppo di eminenti scienziati (o « filosofi », come venivano chiamati allora): la Royal Society di Londra membri della Royal Society di Londra.
In questa lettera spiegava come aveva capito che la luce bianca, seppure monocromatica all’apparenza, era divisa in fasci di luce di colori diversi( step 5) .
Un biografo del tempo definì il suo metodo come "altrettanto bello nella sua semplicità quanto efficace nel contenere in nuce la teoria di Newton".
Nel suo esperimento Newton si servì, infatti, di pochi semplici strumenti (step 3) : due prismi equilateri, un raggio di luce e uno strumento graduato per le misurazioni; il punto cruciale era la sovrapposizione dei due prismi.
La luce attraversava il primo prisma,dal quale veniva scomposta per poi essere nuovamente ricomposta in un unico fascio dopo aver attraversato il secondo prisma;si spiega così il fenomeno della rifrazione in cui la luce passa da un raggio unico ai suoi sette (step 15) colori fondamentali.
Tutti gli esperimenti di Newton insieme a tutta la sua conoscenza a riguardo dell’ ottica venne riportata all’interno di vari saggi (step 10), tra cui fondamentale il testo Opticks. Quest’ultimo unisce tutte le scoperte e ipotesi del fisico, portandolo a essere un vero e proprio manuale d’uso (step 22) per i futuri fisici.
Grazie a questi scritti l’ottica (step 4) divenne sempre più importante e sempre più studiata. Arrivando a formulare diverse teorie sulla duplice natura della luce, ovvero ondulatoria e allo stesso tempo corpuscolare, accrebbe la richiesta di prismi, lenti ,vetri e specchi (step 8) .
In Italia i primi a costruire ed occuparsi della produzione di prismi ottici furono le Officine Galileo (step 11) di Firenze, fondata nel 1866 da Angelo Vegni, iniziò a produrre la maggior parte degli strumenti ottici di precisione dell'epoca.
Con l’aumentare della richiesta e con il progresso continuo, si iniziò a utilizzare i prismi ottici in diversi strumenti, iniziarono così a diffondersi i primi brevetti (step 17) e furono redatte le prime normative (step 23),per esempio per la costruzione di binocolo e stereoscopio. Questo a fatto si che il prisma divenisse un oggetto molto noto per cui si diffusero pubblicità (step 13) dei prodotti contenenti i prismi ottici.
Dai brevetti e dalle dissezioni (step 16) di alcuni strumenti ottici più complessi si può notare come il prisma doppio diventa elemento costituente di moltissimi oggetti, possiamo trovare due prismi complementari, per esempio, all’interno di una macchina fotografica o all’interno di un binocolo.
Grazie alla diffusione e all’utilizzo di questo oggetto, esso fu protagonista di fumetti (step 21), francobolli (step 18) e documentari (step 12 ) dove spesso viene raccontato tramite il mito (step 7) del suo fautore.
Nel mondo esistono aziende moderne come l’impresa tedesca Prisma (step 20) che continuano a produrre strumenti contenenti prismi ottici come tutte le attrezzature cinematografiche. All’interno di queste strumentazioni tecniche si possono trovare diverse tipologie (step 14) di prismi ottici.
Oggi giorno , inoltre, il prisma viene spesso utilizzato all’interno dell’insegnamento di fisica affrontato durante le scuole superiori per spiegare la luce e la sua diffusione. Questo viene studiato tramite esperimenti (step 26) come quello che Newton studiò nel XVII secolo. Infine bisogna asserire che il prisma doppio non è solo stato il mezzo di cui si è servito Newton per dimostrare le proprie ipotesi, ma esso è un pezzettino di un campo molto più ampio che ci ha aiutato a capire molti aspetti fondamentali per la vita quale l’ottica. Queste relazione si potrebbe sintetizzare in uno schema (step 27) che però non tocca tutte le possibili utilizzazioni dell'oggetto di studio.
Nel gennaio 1672 per la prima volta viene scritta il nome ( step 1) Prisma, esso compare in una lettera inviata da Isaac Newton (step 9) a Henry Oldenburg, segretario di un'istituzione scientifica fondata di recente da un gruppo di eminenti scienziati (o « filosofi », come venivano chiamati allora): la Royal Society di Londra membri della Royal Society di Londra.
In questa lettera spiegava come aveva capito che la luce bianca, seppure monocromatica all’apparenza, era divisa in fasci di luce di colori diversi( step 5) .
Un biografo del tempo definì il suo metodo come "altrettanto bello nella sua semplicità quanto efficace nel contenere in nuce la teoria di Newton".
Nel suo esperimento Newton si servì, infatti, di pochi semplici strumenti (step 3) : due prismi equilateri, un raggio di luce e uno strumento graduato per le misurazioni; il punto cruciale era la sovrapposizione dei due prismi.
La luce attraversava il primo prisma,dal quale veniva scomposta per poi essere nuovamente ricomposta in un unico fascio dopo aver attraversato il secondo prisma;si spiega così il fenomeno della rifrazione in cui la luce passa da un raggio unico ai suoi sette (step 15) colori fondamentali.
Tutti gli esperimenti di Newton insieme a tutta la sua conoscenza a riguardo dell’ ottica venne riportata all’interno di vari saggi (step 10), tra cui fondamentale il testo Opticks. Quest’ultimo unisce tutte le scoperte e ipotesi del fisico, portandolo a essere un vero e proprio manuale d’uso (step 22) per i futuri fisici.
Grazie a questi scritti l’ottica (step 4) divenne sempre più importante e sempre più studiata. Arrivando a formulare diverse teorie sulla duplice natura della luce, ovvero ondulatoria e allo stesso tempo corpuscolare, accrebbe la richiesta di prismi, lenti ,vetri e specchi (step 8) .
In Italia i primi a costruire ed occuparsi della produzione di prismi ottici furono le Officine Galileo (step 11) di Firenze, fondata nel 1866 da Angelo Vegni, iniziò a produrre la maggior parte degli strumenti ottici di precisione dell'epoca.
Con l’aumentare della richiesta e con il progresso continuo, si iniziò a utilizzare i prismi ottici in diversi strumenti, iniziarono così a diffondersi i primi brevetti (step 17) e furono redatte le prime normative (step 23),per esempio per la costruzione di binocolo e stereoscopio. Questo a fatto si che il prisma divenisse un oggetto molto noto per cui si diffusero pubblicità (step 13) dei prodotti contenenti i prismi ottici.
Dai brevetti e dalle dissezioni (step 16) di alcuni strumenti ottici più complessi si può notare come il prisma doppio diventa elemento costituente di moltissimi oggetti, possiamo trovare due prismi complementari, per esempio, all’interno di una macchina fotografica o all’interno di un binocolo.
Grazie alla diffusione e all’utilizzo di questo oggetto, esso fu protagonista di fumetti (step 21), francobolli (step 18) e documentari (step 12 ) dove spesso viene raccontato tramite il mito (step 7) del suo fautore.
Nel mondo esistono aziende moderne come l’impresa tedesca Prisma (step 20) che continuano a produrre strumenti contenenti prismi ottici come tutte le attrezzature cinematografiche. All’interno di queste strumentazioni tecniche si possono trovare diverse tipologie (step 14) di prismi ottici.
Oggi giorno , inoltre, il prisma viene spesso utilizzato all’interno dell’insegnamento di fisica affrontato durante le scuole superiori per spiegare la luce e la sua diffusione. Questo viene studiato tramite esperimenti (step 26) come quello che Newton studiò nel XVII secolo. Infine bisogna asserire che il prisma doppio non è solo stato il mezzo di cui si è servito Newton per dimostrare le proprie ipotesi, ma esso è un pezzettino di un campo molto più ampio che ci ha aiutato a capire molti aspetti fondamentali per la vita quale l’ottica. Queste relazione si potrebbe sintetizzare in uno schema (step 27) che però non tocca tutte le possibili utilizzazioni dell'oggetto di studio.
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